“Piuscire a trasformare un pezzo di stoffa in abito è magnifico”
Richard Gien
February, 1991
Piccolo, timido, introverso, Richard Gien ha compiuto i primi passi nel mondo della moda nella nativa Singapore lavornado come apprendista in una boutique da donna. “Tagliare abiti mi ha sempre affascinato, riuscire a trasformare un pezzo di stoffa in un abito, ovvero passare da una superficie piatta a un oggetto a tutto tondo, è magnifico”. È cosi che Richard è partito per London College of Fashion e quando ha sentito che Ginafranco Ferrè insegnava a Milano ha fatto le valigie ed è venuto in ltalia. Il suo master alla Domus Academy è uno studio interessantissimo sul raffronto fra Balenciaga e i costumi cinesi, argomento affrontato anche da Dior intorno agli anni ’50. “la semplicita è molto importante” commenta Richard illustrando i propri disegni che rispecchiano in pieno questafilosofia, senza tuttavia mai cadere nel danale o nell’ovvio. “Ammiro Karl Lagerfeld perché è molto intelligente e Montana perché ha un’immagine forte. Oggi purtroppo nella moda si sono perse delle vere e proprie direzioni e si as assiste a un trionfo dell’individualismo che definirei anche troppo commerciale. La gente vuole una base solida nel proprio guardaroba e poi qualcosa in più da aggiungere, sempre fermo restando la semplicita. Tuttavia si vedono delle collezioni molto drammatiche come quella di Ferrè. Si fa un gran parlare degli anni ’60 mapenso che sia dovuto alla paura di affrontare i ’40 e i ’50, decenni più interessanti, ma più difficili da reinterpretare. Tutti riproponendo i ’60 si sentono più sicuri. Io invece amo i ’20 e i ’30 e naturalmente ho sempre dato uno sguardo attento alla cinese delle grandi città come Shanghai. A questo proposito è interessante notare che in Cina la moda europea veniva ripresa e interpretata alla cinese, come si riscontra nei costumi dei film d’epoca o nelle riviste”. Tutta l’ammirazione di Richard va per Balenciagache reputa un grande maestro, anzi’ il genio della moda. “Lo ammiro anche perché lui tagliava tutti i suoi capi, era un sarto, uno del mestiere. Oggi solo pochissimi lo sono e per lo più si limitano a disegnare sulla carta”. La ricerca di Richard si è incentrata su un genere particolare: gli antichi ricami cinesi “pese doro” e “Ci Paw”, il loro significato, le varie interpretazioni, l’evoluzione e la possibilità che danno ancora oggi di essere usati. Meticoloso e preciso in tutto, questo giovane cinese ama collezionare bottoni, piccoli oggetti di Art Decò, borsette del ’900, tutte cose che cerca nei mercati delle pulci a Londra e Parigi. “Posso permettermiquesto genere di collezionismo perché costa poco” specifica Richard. Per ora le sue ambizioni si limitiano a poter fare da assistente ad un personaggio creativo: “Nel nostro lavoro ci vuole molto esperienza prima di potersi mettere in proprio!”. Una tabella di lavoro con indicazioni di tessuto e colori accompagnano lo schizzo di capo finito di Richard Gien